Trasparenza

Temo di essere diventata trasparente per davvero o comunque di stare per diventare tale in maniera irreversibile: non per questo però ho intenzione di abbattermi, data la parziale recuperabilità della situazione. Mi spiego meglio in modo da permettervi di capire il mio punto di vista.

La peculiarità della trasparenza è la seguente: permette la vista oltre il materiale stesso, oltre quella parete che dovrebbe esserci ma che, appositamente o per una svista, perde la propria funzione, diventando una barriera esclusiva per il tatto.

Ecco, a me sta accadendo qualcosa di molto simile. Sento le mie pareti sgretolarsi giorno dopo giorno e non un pezzo per volta, bensì tutte assieme, tutte d’un colpo solo, come mosse da un vento di libertà che io non potevo fornire loro.

Malgrado sembri lo sia da quest’accenno di trattazione, la trasparenza non è del tutto negativa, anzi. Ammiro la gente che sa essere trasparente, portando al di fuori delle proprie membra emozioni che di più belle non potrebbero essere trovate, portando fuori il proprio vissuto e chi più ne ha più ne metta. Io sono sempre stata una fan dei trasparenti, facendo anche parte di questo gruppo di folli, i quali si mettono metaforicamente a nudo dinanzi al resto del mondo, sfidando ogni pregiudizio, ogni bestemmia a causa della sconfinata sincerità, ogni occhiataccia di superficialità.

Essere emotivi è un dono enorme e chi lo possiede dovrebbe rendersene conto e sentirsi grato per averlo ricevuto. Attenzione però: non bisogna esagerare con la dose di emozioni giornaliere, cosa che io invece nell’ultimo periodo ho fatto, finché non mi si è presentato un ostacolo dinanzi, come sempre d’altronde per ogni mia azione.

Dunque, se essere emotivi è magnifico, come può non esserlo la sua forma amplificata?

Quando qualcuno si espone in circostanze come quella descritta fa un patto, consapevole o meno, con se stesso/a, decidendo di accettare il pacchetto completo, i famosi effetti collaterali dei farmaci talvolta ignorati per la troppa foga che abbiamo nel volerli assumere. Certo, le emozioni estrapolate dal proprio corpo potrebbero esserle perlopiù positive, accomunate da conseguenze quali il sorriso, la palpitazione del cuore, ma ricordiamoci delle emozioni negative, accompagnate spesso da rabbia, frustrazione, lacrime su lacrime e stress, ansia ma potrei continuare all’infinito senza mai esaurire il concetto a pieno.

Io sono riuscita a spezzare in due questo patto, come una vera ribelle, protestando dinanzi al diavolo al cui ho venduto l’anima, volendo sì riprendermela indietro prima o poi ma provando persino a superare quel maestro supremo di astuzia. Indovinate un po’ com’è andata a finire: si è accorto del mio trucco ed ha voluto punirmi con uno dei piani più spietati mai escogitati. Ed è così che sono diventata troppo emotiva, non riuscendo a controllare quanto di me venisse visto dall’esterno contro  la mia volontà, rendendomi impotente dinanzi al mondo. Ciò è una vera e propria condanna per me, essendo circondata da gente pronta ad approfittarsi di quest’aspetto anche senza farlo apposta. Mettiamo in chiaro una cosa: non soffro di manie di persecuzione o qualcosa del genere. E’ la pura verità, basata su fatti accaduti recentemente con persone eccezionali di cui non avrei mai sospettato a questo proposito. Sarà la mia ingenuità a parlare in questo momento ma non credo sia stata essa ad avermi rovinato: sono fermamente convinta che sia stata la mia eccessiva emotività a trascinarmi sull’orlo del precipizio.

Senz’altro, pur avendo capito in che situazione sono, non smetterò di essere emotiva d’ora in poi, anzi: continuerò a comportarmi come ho sempre fatto ma tenterò di mantenere le redini di questi cavalli imbizzarriti che sono le mie emozioni senza precipitare dalla carrozza della mia sanità mentale.

Voglio dire a tutti coloro che non trasmettono le proprie emozioni di farlo, senza aver paura delle conseguenza che li attendono, poiché è appagante vivere sapendo di mostrarsi esattamente per quello che si è ma occhio a mantenere a bada il tutto.

Per coloro che mi seguono anche su Instagram, voglio ricordare che qualche giorno fa ho pubblicato una frase e cito testuali parole: “Che senso ha tenere a freno le proprie emozioni?”. Leggendo ciò, mi si potrebbe dare della persona contraddittoria per aver cambiato idea da un giorno all’altro ma voglio darvi la possibilità di confrontarvi con una me più matura, anche solo con qualche giorno in più sul calendario. Cos’è accaduto in questi giorni? Ho compreso che, per quanto sia strepitoso essere un libro aperto per gli altri, non lo è altrettanto se qualcuno lo pasticcia come se fosse un bambino alle prime armi con dei colori. Ciò che la gente non capisce è che, toccando anche solo una delle mie ossa dolenti, lo strazio giunge dritto al cuore e diciamocelo: colpo dopo colpo, è esausto.

Ricapitolando, la mia dritta di oggi è: esprimetevi, siate emotivi ma con un certo rispetto per voi stessi. Non esistono strumenti costruiti appositamente per misurare le emozioni ma provate a ricavarli voi stessi in base alla vostra grandezza d’animo e vedrete che, dopo tanto impegno, riuscirete ad essere dei libri semiaperti, com’è giusto che sia.

Immagino che siate fin troppo confusi a questo punto quindi, per non gravare ancora sull’enorme pazienza che possedete ogni volta che leggete i miei articoli, vi saluto hic et nunc e vi auguro di trascorrere una grandiosa giornata. Un abbraccio a tutti!

THE MESS

P.S. Mi siete mancati tantissimo in queste settimane! Inoltre, spero abbiate trascorso dei bei giorni in famiglia, seppur in modo limitato. A presto!

39 risposte a "Trasparenza"

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  1. “Ricapitolando, la mia dritta di oggi è: esprimetevi, siate emotivi ma con un certo rispetto per voi stessi. Non esistono strumenti costruiti appositamente per misurare le emozioni ma provate a ricavarli voi stessi in base alla vostra grandezza d’animo e vedrete che, dopo tanto impegno, riuscirete ad essere dei libri semiaperti, com’è giusto che sia.”

    Per fortuna hai fatto il riassunto: mi ero un po’ perso! 😀

    Grazie, vedrò che si può fare… E buon 2021, sisterina! 😉

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  2. Per esperienza personale, le emozioni fanno decisamente più danni dentro che fuori. Quindi, strumenti o non strumenti meglio spararle lontano. I libri sono fatti per essere aperti: il problema è che troppo poche persone amano leggere 😁

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  3. Bello leggere i “lavori in corso interiori” delle nuove generazioni! Forse non esiste una regola che vale per tutti, ogni relazione che viviamo ha le sue regole…riflettere sull’impatto che ha l’espressione di sè sugli altri e sull’impatto delle risposte altrui è molto interessanti in primis per se stessi!
    Buon anno,
    Chiara

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    1. Ciao, è bello risentirti! Ti ringrazio per aver letto l’articolo e per i complimenti.
      In ogni caso, di lavori interiori io ne faccio tanti. Diciamo che assillo abbastanza i lettori riguardo questo genere di argomenti, in quanto rifletto molto prima di prendere delle decisioni o comunque di cambiare qualcosa nella mia vita.
      Sono felice che tu abbia trovato interessante il tutto, un abbraccio e buon proseguimento di serata!

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  4. Buon anno.
    Tutto benissimo spero anche tu in famiglia durante queste vacanze.
    Lavorare interiormente fa nascere frutti dolci e profumati ma rende molto vulnerabuli e quindi anche trasparenti.

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  5. Ciao, non capisco cosa intendi per “trasparenza” cioé far percepire come ci si sente al prossimo, é naturale, è innaturale il contrario ma tu dici di essere una persona che ha venduto l’anima al Diavolo, beh, non si tratta di un caso di sanità anzi, in ogni caso, salve, grazie, buon lavoro 🙂

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    1. Ciao, grazie a te per aver letto. Per quanto riguarda l’espressione “vendere l’anima al Diavolo” intendevo dire che ho corso un enorme rischio, abusando della mia “trasparenza” volendola accrescere oltre ogni limite (non essendo consapevole delle mie azioni), sfidando persino il “Diavolo”.
      Spero si sia capito: non è facile spiegarlo ahahah
      Buon lavoro anche a te!

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  6. Cara The Mess,
    Ti ho letto con attenzione e mi è parso che tu dia sotto sotto la colpa di essere emotiva e la colpa di creare effetti collaterali negativi per via delle tue emozioni. In questo mi ci riconosco perchè ho vissuto quasi tutta la mia vita con questo senso di colpa. E questo senso di colpa che ho letto tra le tue righe mi pesa come un piccolo macigno all’ altezza dello stomaco e mi fa corrugare la fronte.
    Sì, alla fine con la tua dritta in effetti dici quanto sia importante esprimersi nonostante tutto e per rispetto a se stessi, di lasciare il libro non del tutto aperto. Ma anche questo non toglie il macigno che sento…
    Penso che le emozioni siano ciò che ci rappresenta, cioè che senza non saremmo noi, ma solo degli automi. E che sia importante essere se stessi, ma cercando di imparare a conoscere le nostre emozioni, prenderci il tempo di guardarle in faccia e dire : “Ciao emozione, ti sento e ti vedo, cosa vuoi dirmi? Perchè sei così rumorosa? cosa posso fare per trasformati in una emozione bella?”
    Faccio cosÌ di solito, mi siedo chiudo gli occhi e comunico con la mia emozione. E scopro molte cose su di me.
    Per quanto riguarda gi altri, esisono, e hanno rezioni,opinioni ed emozioni che dipendono dalla loro storia personale e non da te!
    Se loro reagiscono male è perchè loro hanno dei problemi irrisolti che buttano addosso a te. Mica è colpa tua o dell’ emotivo in questione ( Sono moooolto emotiva anch’Io).
    Ecco, ora che ho scrito questo, la sensazione del macigno è andata via.
    Scusa se sono stata prolissa. E spero di aver alleviato un po’ anche il tuo di macigno ( sempre che tu lo senta).
    Sei speciale cosÍ con la tua trasparenza. Continua ad esserlo per fevore :). Gli altri hanno i loro conflitti che non dipendono mai da te!!!

    GG

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    1. Ciao Greta, ho letto il tuo commento con molta calma, godendomi ogni singola parola. Da una parte mi dispiace di averti ricordato di possedere quel macigno che di tanto in tanto pesa più del solito ma dall’altra parte sono contenta che tu sia riuscita ad alleviare in parte il senso di colpa scrivendo quanto ho letto.
      Per quanto riguarda me, il macigno chiaramente lo percepisco e, a volte, mi sembra quasi di non poterci fare niente, di essere quindi impotente. Tuttavia, quando scrivo, anche quando tratto argomenti in modo secco, argomenti che mi ricordano esperienze negative, mi sento meglio. La scrittura è la mia cura, un espediente a cui davvero non posso fare a meno.
      Ho preso il tuo consiglio e cercherò di riprodurne l’effetto, sperando che la comunicazione con la mia emozione possa aiutarmi. Ti ringrazio anche per avermi ricordato che tendo a darmi delle colpe che non dovrebbero essere mie perché, credimi, spesso do per scontato il contrario.
      In ogni caso, non preoccuparti assolutamente per aver scritto tanto: io lo apprezzo!
      Senz’altro la trasparenza, almeno per il momento, continuerà a caratterizzarmi e spero possa essere lo stesso anche per te.
      Ancora grazie e buona giornata.
      Un bacione, Claudia 😉

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