Tutta questione di rispetto

Stamattina, non appena mi sono alzata dal letto, come d’abitudine ho lanciato uno sguardo fuori dalla finestra, osservando con attenzione la natura circostante. Tuttavia, sono stata ben presto attratta da un dettaglio e, benché fossi ancora in pigiama, ho deciso di volerne sapere di più. Dopo aver stropicciato gli occhi ancora appiccicaticci, quell’oggetto nel bel mezzo della strada ha scombussolato la mia mente per qualche minuto.

Di cosa si trattava? Ebbene sì, di una mascherina: una di quelle azzurre che possiede la maggior parte della gente come protezione per scongiurare il rischio di un attacco da parte del nostro amichetto Sars-Cov-2. Vi starete chiedendo cosa ci trovi io di strano nel notare una mascherina e, infatti, non è l’oggetto in sé a turbarmi, bensì il fatto che sia posata sull’asfalto, in bella vista.

Non sono mai stata una maniaca dell’ordine, un’ambientalista o chi più ne ha più ne metta ma mi ha sempre irritato visibilmente la mancanza di rispetto dei miei concittadini.

Per prima cosa, perché gettare in malo modo del materiale inquinante sul suolo pubblico e non riporla nel primo cassonetto incrociato? Perché alimentare le critiche da parte degli stranieri nei nostri confronti, per poi cadere dalle stelle se ci accusano di qualcosa che abbiamo causato noi? Perché continuiamo ad utilizzare oggetti senza pensare nemmeno per un secondo che c’è molto altro dietro? Non vi sto indicando di trascorrere delle intere ore a riflettere su ogni singola azione, su ogni singolo acquisto ma almeno per un attimo.

A mio parere non ha senso proseguire la lotta furiosa nei negozi per accaparrarsi l’ultimo smartphone alla moda della stagione pagando prezzi esorbitanti se non si ha l’assoluta necessità: si potrebbe anche aspettare qualche mese, non credete? E ora mi rivolgo a tutti noi figli: per quale assurdo motivo continuiamo a contestare le scelte dei nostri genitori? Non provate a tirar fuori la solita idiozia del tipo: “Gli adolescenti lo fanno: sono ribelli.” perché, ve lo giuro, divento una furia. Si tratta di rispetto. Non sono una santa, certo. Per ottenere qualcosa bisogna lottare: è verissimo; come darvi torto. Però, di tanto in tanto, dinanzi ad una risposta negativa, chiediamoci il motivo presente a monte. Spero di non essere una delle poche persone a pensarla in tal modo, anche se di tanto in tanto ne sono quasi convinta, quando osservo da lontano passanti che si scontrano per motivi futili, senza ascoltarsi nemmeno per poco tempo: la chiave sarebbe nell’ascolto. Accenniamo adesso a persone un pò più adulte: vi chiedete mai, quando sottraete una persona ad un’altra, come si sente la vostra controparte?

Dunque io mi domando come potremmo mai “evolverci”, risolvere problemi seri, unirci per “fare la forza” se ci autodistruggiamo con questo genere di comportamenti.


Chi di voi mi segue da tempo sa bene che, con tutta questa freddezza, non intendo denigrare nessuna persona in particolare: ci tengo a ribadirlo sempre per correttezza nei confronti di chi legge un mio articolo per la prima volta. A proposito, se non era già stato fatto prima, benvenuti su questo blog. Vi ringrazio per essere finiti proprio qui, sperando che non ve ne pentiate. Vi abbraccio forte e a presto!

THE MESS

16 risposte a "Tutta questione di rispetto"

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  1. purtroppo la maleducazione regna sovrana, e non da oggi, io non butterei mai una mascherina in terra, ci sono mille contenitori dell’indifferenziata in giro, eppure anche qua da me in giro trovi di tutto, devi fare i salti fra una merda e l’altra, trovi bottiglie posate sui muretti, quando a pochi metri c’è il cassonetto, trovi sacchetti rotti sparsi in terra, ci sono zone della mia città dove gettano di tutto, vicino a dove lavoro posteggio fra divani, rottami di ogni tipo, un degrado unico. Quando visito altri Paesi o mi sposto soltanto in qualche bel borgo della nostra meravigliosa Italia, rimango quasi stupito dall’ordine e dalla pulizia che trovo. Quindi come vedi la penso come te… 😉

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    1. Ciao, sono felicissima che tu la pensi come me. Purtroppo la sporcizia e la maleducazione sono sempre più diffusa ma guai a chi generalizza.
      Comunque ci tengo a scusarmi con te per averti fatto attendere così tanto la mia risposta: sto avendo una settimana davvero terribile a livello di salute fisica e non sono molto attiva.
      Buon proseguimento di serata 😉

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  2. L’essere umano è indisciplinato ed egoista, non guarda al prossimo, tantomeno a sè stesso. E’ incurante di ogni cosa che lo circonda, e crede con convinzione che tutto gli appartiene, anche l’etica e la coscienza civile non sono contemplati nel suo vademecum dell”essere umano. Siamo ancora lontani ma molto lontani dalla civiltà e dal senso civico.

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  3. Uscendo per una passeggiata qualche giorno fa ho contato tre mascherine buttate a terra, su un marciapiede, e mi sono immaginata la persona che per qualche motivo se l’è tolta e poi, non avendo nessun interesse e voglia di cercare il cestino dei rifiuti più vicino, e meno ancora di ficcarsela in tasca per gettarla nel proprio bidone della spazzatura, a casa, ha pensato: ba’, io la butto qui, che mi frega?

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  4. Senza contare il fatto che, se anche per 2/3 mesi il nostro pianeta ha tirato un sospiro di sollievo, adesso stiamo di nuovo inquinando in modo preoccupante, perdipiù abbandonando per strada mascherine, guanti e simili. Non riesco a capire come facciamo a non imparare mai la lezione…

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    1. Guarda, mi sono posta le tue stesse domande e sono giunta alla conclusione che non riusciamo a non essere irrispettosi, appunto come ho scritto nell’articolo, e credo tu possa essere d’accordo con me. Non ce la facciamo proprio a non fare del male all’ambiente, agli altri.

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