Dentro la mia testa

Ci sono giorni in cui ho uno pensiero fisso, uno che non mi abbandona; altri in cui, malgrado io sposti continuamente lo sguardo all’interno della mia stanza, gli occhi vanno a piazzarsi sempre su un unico oggetto o, al massimo, su pochi altri. Potrei raccontarvene mille di questi giorni ma ancor più di quelli in cui la voglia di sorridere mi manca, nonostante tutto vada per il meglio nella mia vita. Questi ultimi giorni sono intrisi di momenti nei quali persino chiudendo gli occhi percepisco centinaia di colori diversi, giorni in cui mi sembra di implodere, per non parlare poi di quelli in cui dolori lancinanti colpiscono una grande superficie del corpo. E mi lamento interiormente, mi mordo l’interno guancia e provo a mantenere un volto indifferente che non faccia trasparire alcuna emozione in particolare, per non tradirmi.

Eppure, soprattutto in queste circostanze, mi accorgo di quanto io abbia proprio tutto quello che desidero. Non fraintendetemi: non sono assolutamente una masochista, anzi ci tengo a me stessa. Il fatto è che, mentre la cervicale incomincia a darsi alla pazza gioia, può capitare che io stia leggendo un post molto triste di qualcuno o un articolo riguardante qualche aspetto della vita quotidiana di un mio lettore. E non ce la faccio proprio a pensare a me, non riesco a non compatire quella persona, a non provare ad aiutarla da lontano. Inoltre, vorrei dirvi di ieri sera. Era ancora abbastanza presto ma mi sentivo le ossa indolenzite benché non avessi fatto molto durante la giornata. Ero sdraiata nel mio letto intenta a massaggiare una zona del cranio in particolare ed ecco che fa il suo ingresso nella mia stanza mio fratello, che doveva dirmi una cosa alquanto urgente, a detta sua. Ed io lascio immediatamente tutto e mi dedico a lui perché è giusto che sia così: quando ero piccola, anch’io ho avuto tante di quelle attenzioni per cui non potrò mai ringraziare abbastanza i miei familiari e non posso che ricambiare. Andando un po’ indietro nel tempo, vi accenno ad avant’ieri pomeriggio: ero lì lì per mettermi a studiare un argomento complicato ma poi ho letto circa la morte di Luis Sepúlveda, il che mi ha fatto riflettere e dispiacere allo stesso tempo. E ancora una volta, penetra nelle nostre vite la questione Coronavirus ed io non riesco a non pensarci, a non pensare alle persone che lottano giornalmente contro questo dramma, ai medici ed ai ricercatori che, da settimane, impiegano tutto il loro tempo per aiutarsi ed aiutarci tutti. In fin dei conti, cos’è un misero dolore di stomaco in confronto a ciò che passano loro? Certo, io non sono un angelo, non sono una di quelle persone sempre perfettamente altruista: ho anch’io i miei momenti solo “no”, quelli in cui mi chiudo nella camera perché mi sembra di crollare. Tuttavia, in ogni circostanza, io sono qui, con voi e oggi vi sto scrivendo ancora una volta ma giusto per ricordarvi quanto segue: ogni qualvolta succeda qualcosa nella vostra vita, non pensate che essa sia sconnessa da tutto il resto. Mi spiego meglio: bisogna avere delle priorità, certo, ma nemmeno scordarsi del resto del mondo poiché, se ognuno non si interessasse che di se stesso, in che crudeltà vivremmo? Ora, voi siete liberi di pensarla come me o anche di dirmi che sto commettendo un errore madornale e avete tutto il diritto di farlo, sentitevi liberi. Io pero’ voglio comunque consigliarvi una cosa. In caso abbiate bisogno di qualcosa, stiate male, abbiate bisogno di sostegno, provate prima a cavarvela da soli, per evitare di alzare un polverone magari anche inutile, ma, se proprio dovesse essere necessario l’intervento altrui, non esitate chiedere, non fate passare del tempo in cui avreste già potuto risolvere la situazione. Come già detto, il resto del mondo esiste e dovremmo ricordarcene spesso, e non solamente in questo periodo.

Grazie per aver letto questo mio breve sfogo personale ma avevo bisogno di proporvelo. Spero di non aver approfittato sulla vostra bontà d’animo costringendovi a stare incollati sulla sedia a leggere questa digressione. Detto ciò, mi auguro che commentiate in tanti, scrivendomi qualunque cosa vogliate, in modo da confrontarci su questa dinamica che ritengo essenziale. Un bacione e buon proseguimento di giornata a tutti!

THE MESS

49 risposte a "Dentro la mia testa"

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  1. Ciao! 👋 concordo pienamente con te,anch’io se sento che qualcuno ha un problema non riesco a stare tranquilla,mi capita spessissimo anche sul blog,non ce la faccio a stare indifferente…conforto quella o quelle persone con tutta la mia vicinanza anche se virtuale,sono troppo emotiva e ho molto a cuore il prossimo,ti capisco perfettamente ❤❤❤❤

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      1. Non vorrei dire un’idiozia ma quando sento che qualcuno ha un problema emotivo o sta male sento come parte di me quel dolore che attanaglia il cuore della persona,ho anche pianto avvolte…avrei voluto esserle vicina e ho sofferto molto per non essere stata lì in quel momento,sarò troppo sensibile?

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        1. Sei davvero sensibile e credimi, lo sono anch’io fino a tal punto. Anch’io, a volte, sto male per non poter aiutare direttamente quella determinata persona, soprattutto quando poi vengo a scoprire che implica delle conseguenze gravi. Mi è anche successo, inoltre, di avere delle vere crisi: sarò esagerata, boh.

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          1. Ti capisco benissimo,anch’io ho avuto delle vere e strazianti crisi di pianto…mi succede tantissimo con una persona a cui tengo da morire…sono stata male per giorni quando leggevo sul suo blog le sue sofferenze perché avrei voluto starle vicina invece non potevo e questa sensazione mi causava malesseri….😰 le mando sempre il mio sostegno anche se virtuale per farle sentire che nonostante la distanza,le sono vicina col cuore ❤

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            1. Diamine, questa persona è fortunata a conoscerti allora! A me è successo di stare più volte male a causa di problemi riguardanti un mio amico che vive al nord, mentre io sono del sud Italia. Quindi, la vicinanza col cuore è l’unica che può esserci sempre purtroppo.

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              1. Come ti capisco,mi rifletto tantissimo nelle tue parole,questa persona non è italiana,mi sono affezionata ad essa come se la conoscessi da sempre,fra noi si è creato un legame meraviglioso, ogni volta le faccio sapere quanto le sia vicina nonostante la distanza…sento che è come il mio tutto,ho preso coraggio (nonostante la timidezza) e le ho fatto sapere quanto ci tengo ad essa. Essere vicini col cuore è l’unica opportunità che abbiamo purtroppo….❤❤❤
                Grazie infinite per aver permesso questa favolosa finestra di dialogo ❤ mi è stato molto d’aiuto il tuo prezioso articolo,mi sono rivista tantissimo nelle tue parole ❤

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                1. Mi dispiace che la tua amica (non so se la definisci tale o meno) sia straniera. Senza alcun dubbio, posso dichiarare che la distanza non può nulla in relazione a rapporti come i nostri, in cui non si può che imparare dall’altro.
                  Grazie tantissime volte a te, che mi metti di buon umore (non so come tu faccia). E sono entusiasta di averti fatto calare nei miei panni.

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                  1. Concordo pienamente! L’affetto va oltre qualsiasi distanza,non esistono distanze quando il proprio cuore è connesso ad un’altra persona 🥰❤
                    Sono felicissima di averti rallegrata con i miei commenti!!! 😘
                    Ti confido anche un’altra cosa:il 15 aprile era il mio compleanno e ho pubblicato l’articolo sul mio sito e mi ha fatto gli auguri,ho letteralmente pianto per la felicità è stato il regalo più bello che ho ricevuto quel giorno,il mio splendente raggio di sole che ha illuminato quella giornata altrimenti grigia!!! 😀😁😀

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                    1. Grazie infinite di cuore!!! 🥰😘❤ mi piace tantissimo parlare con te,mi rivedo molto nelle tue parole! Grazie mille per aver permesso questa finestra di dialogo,ora che ho esternato ciò che sentivo mi sento molto meglio! 😄

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      1. mah non so, sarebbe bello avere una persona con cui sfogarsi, a cui chiedere consiglio….il doversela cavare da soli molto spesso non porta grandi risultati perchè è limitante, non ti fa vedere le cose in modo diverso

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  2. E’ bello leggere che quando fai qualcosa lo agisci in modo consapevole, o almeno ci rifletti e cerchi di trarne un insegnamento, una lezione… qualcosa che ti permetta di conoscerti meglio. 🙂

    … però cosa voleva tuo fratello di così urgente? 😛

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      1. Sai che ti leggo sempre molto volentieri: non è mai un peso… 😉

        E poi, in fin dei conti, mi sento quasi un po’ tuo fratello maggiore, nel darti qualche consiglio (ovviamente non richiesto, ma questo è un altro discorso… 😛 )

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  3. La tua si chiama Empatia, da cucciola è un animaletto simpatico ma quando cresce diventa pericolosa, se non gestita nella giusta maniera. Inutile dire “quanto” possa o debba crescere, ognuno ha la propria misura, solo bisogna stare attenti a non farsi sopraffare.

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  4. Ci sono stati momenti della mia vita, in mi sono detto: Mi fa male il mondo. IO Credo di essere empatico e al contempo possedere la capacità di distaccarmene, perché serve per non stare troppo male.. Ma stiamo vivendo giorni terribili, perché il dolore è costante e reale intorno a noi. ADesso abbiamo tanto tempo da dedicare a noi stessi, eppure, questo tempo a volte è troppo, è pesante, è difficile. Ho la capacità di cavarmela da solo, si, è questo è importante, ognuno di noi doverebbe essere in grado di farlo ma, siamo terrestri, esseri umani fatti di corpo ed emotività. Abbiamo bisogno di ricevere e dare amore, anche odio a volte. Abbiamo bisogno di dare e ricevere noi stessi al mondo. Perdonami se mi sono dilungato. Bello leggerti. Ciao

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    1. Ciao, non preoccuparti affatto se ti sei dilungato, anzi: ho riletto più volte ciò che hai scritto e mi ci ritrovo, tranne per il fatto che tu riesci a distaccartene, mentre io no. Condivido il discorso sulla fragilità e sull’essere tutt’uno nel mondo; è come se stessi parlando tu per me. Grazie per aver letto il mio articolo, a presto.

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  5. in primo luogo ciascuno di noi è tenuto a cavarsela da solo, poi se la situazione precipita è normale appoggiarsi a qualcuno. Spesso li chiamiamo angeli, talvolta sembrano miraggi, io penso che per una persona che soffre, per un qualsiasi problema, il solo fatto di sapere che qualcuno/a la sta ascoltando è già una guarigione. Talvolta le parole fanno più di mille medicine, perché, a parte ovviamente i casi che stiamo vivendo in queste settimane, in certe situazioni il conforto ci può essere d’aiuto.
    La speranza è una poesia che non deve mai mancare fra i volti delle persone che amiamo…

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  6. Mai come in questa situazione ci rendiamo conto che il mondo è interconnesso….qualcuno mangia un pipistrello in Cina e migliaia di persone si ammalano in Europa e in America. Da soli, anche volendo non andiamo da nessuna parte

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  7. A volte ci sentiamo o attraversiamo credo tutti certi momenti specie in questi mesi di quarantena dove tutto ti invita a riflettere e soprattutto perché abbiamo avuto tutto il tempo per farlo e credo ne avremo ancora tanto per farlo anche perché tutto è cambiato il nostro modo di vivere sarà più attento per noi e per gli altri escluse ovviamente tutte quelle persone che non hanno capito e ce ne sono tante ahimè.

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