Se io fossi stata te

Se io fossi stata te, avrei lottato per quella persona e non avrei lasciato perdere come, invece, hai fatto tu.

Se io fossi stata te, avrei fatto prevalere sempre il mio punto di vista su quello degli altri e non avrei lasciato che persone e persone mi sopraffacessero e poi, dopo avermi sfruttata, mi abbandonassero.

Se io fossi stata te, credo che sarei impazzita per il ritmo insostenibile della tua vita.

Se io fossi stata te, avrei letteralmente dissacrato ogni persona che mi ha arrecato del male, che ha provocato delle reazioni emotive e di dolore in me e su di me, sul mio pensiero ma soprattutto, sul mio modo di vivere serenamente.

Se io fossi stata te, avrei pensato alla vita sociale durante i giorni feriali nel complesso dello stressante, seppur avvincente, periodo scolastico.

Se io fossi stata te, non sarei mai stata te: avrei perseguito tutti gli obiettivi che ti eri prefissa sulle tue solite liste immaginarie e sarei andata ripetutamente in capo al mondo quando ero ancora una studentessa di liceo ma tu non l’hai fatto. La paura, l’ansia sono state più forti di te, non sei riuscita a piegarle, a dominarle, a stracciarle come fossero maledette, stupide, inutili cartacce.

Se io fossi stata te, avrei vinto.

Se io fossi stata te, mi sarei fatta rispettare sempre e comunque, nei momenti di possibilità di farlo.

Se io fossi stata te, non avrei cambiato tutti quei ragazzi solo per non sentirti da sola, senza capire che avevi qualcuno che necessitavi di amare e che necessitava di essere amato a solo pochissima ed indistinguibile, irriducibile distanza da te.

Se io fossi stata te, non avrei solo bestemmiato ma sarei passata ai fatti.

Se io fossi stata te, sarei stata più attiva in qualunque senso si voglia intendere.

Se io fossi stata te, avrei pensato più a me.

Se io fossi stata te, sarei stata meno paziente, più assente ed avrei fatto capire agli altri cosa significa sentire la mancanza di qualcuno.

Se io fossi stata te, avrei avuto più coraggio e quest’ultimo inteso non nel senso del “non aver paura”, dato che di paure non ne avevi ma in quello del non arrenderti.

Se io fossi stata te, non avrei pianto così tanto e soprattutto, senza nessuno accanto a me.

Se io fossi stata te, non sarei morta fisicamente e psicologicamente ai miei occhi e agli occhi degli altri: sarei stata il fantasma più visibile di tutti ma tu ti sei accontentata di essere semplicemente un orrido fantasma.

Se io fossi stata te, non avrei torturato così tanto il tuo labbro, l’interno della tua bocca o la tua lingua per non urlare, piangere, tremare o parlare quando, invece, avrei dovuto.

Se io fossi stata te, non avrei rotto cuscini, qualunque cosa trovassi dinanzi a me o anche oggetti nella mia mente per paura di rompere me stessa e gli altri più di quanto non avessi già fatto.

Se io fossi stata te, non avrei pianto sotto le coperte, di notte, sotto la doccia, nei tuoi amati angolini nascosti per paura che qualcuno ti sentisse, vicino o no a te, per non suscitare compassione in nessuno.

Se io fossi stata te, non sarei stata acida con tutti quando tutto mi andava male e questo e tutto il resto delle cose accadeva spesso.

Se io fossi stata te, avrei contato meno sugli altri.

Se io fossi stata te, avrei vissuto e non mi sarei ridotta ad essere l’ombra di me stessa, degli altri ma, in particolar modo, di me stessa.

Se io fossi stata te, non sarei andata ogni giorno contro i miei: li avrei apprezzati senza mai dubitare del loro amore nei miei confronti.

Se io fossi stata te, avrei preferito te stessa.

Se io fossi stata te, avrei avuto più autostima.

Se io fossi stata te, avrei davvero ucciso psicologicamente chiunque meritasse di esserlo, come dicevi senza agire sul serio, riconoscendomelo ma non facendo niente per cambiare, essere diversa, migliorare.

Se io fossi stata te, avrei rischiato.

Se io fossi stata te, avrei controbattuto le mie stesse idee e non solo a parole e azioni.

Se io fossi stata te, avrei cercato più aiuto di quanto già non facessi.

Se io fossi stata te, avrei parlato più con gli altri di me e, per quanto sembrasse che lo facessi, non lo facevo quasi per niente: quello che dicevo era l’1% di tutto ciò che nemmeno io conosco di me e che, in grandissima parte, non voglio ammettere e che non desidero nemmeno sentire.

Se io fossi stata te, sarei stata ancora più testarda.

Se io fossi stata te, sarei stata capace di ammettere di aver torto, senza la mania di dominare per un attimo e, facendo l’esatto contrario, per poi perdere per tutta la vita, della cui esistenza non sono nemmeno sicura.

Se io fossi stata te, sarei stata più sicura e non solo di me.

Se io fossi stata te, non avrei mai scritto questo e non l’avrei fatto capire agli altri ma l’avrei espresso in ogni modo.

Se solo io fossi stata te.

Se io fossi stata te, avrei dato ragione agli altri quando dicevano che non servi a niente, che meriti le pene meno auspicabili, giungendo al punto in cui avrei pensato lo stesso di loro ma non posso: non ci riesco, non ci riuscirei nemmeno volendo.

Se io fossi stata te, sarei voluta essere l’obbiettivo irraggiungibile di tutti (o quasi) ma sono sempre stata quella persona fissa, che dava certezze, che aspettava, più di quanto faceva con se stessa e più di quanto avrebbe creduto di potere.

Se io fossi stata te, avrei pensato mille volte prima di alcune scelte che hai compiuto ma so che le avrei compiute lo stesso, dato il segno delle stesse che ti è stato lasciato ma soprattutto che ti ha fatto crescere.

Se io fossi stata te, avrei rinunciato alle credenze comuni o a quelle sul mio conto e avrei vissuto.

Se io fossi stata te, avrei davvero provato di tutto e non mi sarei bloccata dinanzi alla prova, compiuta solo per puro piacere o per risultare interessante ad un gruppo in cui volevo essere ammessa a tutti costi ma non meritava la mia considerazione, né la mia presenza né quella di nessun’altro.

Se io fossi stata te, avrei fatto capire a tutti quanto stessi soffrendo a causa del bullismo ma, in prima media, ero la povera incompresa perenne e, purtroppo, non temporanea.

Se io fossi stata te, non sarei mai uscita con quel mostro, il quale non possiede questa caratteristica solo esteriormente ma l’ha interiorizzata, resa parte di quel sé che non sono stata, ringraziando ogni Dio o, per chi non ci crede, ogni divinità esistente o figura influente sulla propria persona.

Se io fossi stata te, avrei parlato già dall’inizio faccia a faccia con gli altri ma ho preferito vivere addirittura due cotte su quello schifo di dispositivo che non fa altro che allontanare le persone.

Se io fossi stata te, avrei superato davvero la discussione con quella che avevi creduto essere la tua miglior amica per anni e non ci starei ancora male come se avessi io tutte le colpe che, tra l’altro, mi attribuisco benissimo.

Se io fossi stata te, sarei stata in grado di fare molto ma molto altro, anche oltre le mie davvero limitatissime capacità.

Se io fossi stata te, non sai quante di quelle porte avrei chiuso ma, in modo ancora più significativo, non sarei mai tornata indietro da “nessuno”, intendo solo quelle persone che hai avuto il dispiacere di conoscere e che non rientrano più nelle mie giornate.

Se io fossi stata te, non avrei avuto la fissa del rassicurare chiunque, non sapendo come farlo con me.

Se io fossi stata te, avrei dato un taglio alle influenze che gli altri avevano su di me, prima del momento in cui ho tagliato i ponti, e scusami per il gioco di parole, con loro e di quello in cui ho deciso di seguire me stessa.

Se io fossi stata te, non avrei mai sentito le canzoni di quei cantanti stupidi che ascoltavi e che, in parte, ascolti ancora, pur avendo la consapevolezza che potresti anche non far sì che la loro voce giunga alle tue orecchie. Malgrado ciò devo ammettere che, senza di loro, non avresti mai conosciuto tutti gli esseri che conosci adesso e non voglio esprimere a parole il motivo per cui affermo questo, dal momento che non voglio incominciare a piangere.

Se io fossi stata te, non avrei visto il mondo solo in bianco e in nero, il cui effetto era di tendenza nella mia mente, come molti hanno notato, e avrei anche solo scorto tutte le tonalità, calde o fredde che fossero, di cui è costituito il mondo: questa massa interminabile non è da dare per scontata o presupposta ma è da comprendere in tutte le sue parti, sebbene ci voglia innumerevole tempo. Ci vuole pazienza in tutto ma, ovviamente, non troppa.

Se io fossi stata te, avrei conosciuto le famose “vie di mezzo” e non mi sarei focalizzata solo su azioni estreme, da un lato o dall’altro, benché da queste sia difficile guarire e posso accertarlo con ogni elemento a mia discolpa rispetto alle accuse di chiunque, che devono essere solo ignorate.

Se io fossi stata te, non dico che sarei stata menefreghista ma mi ci sarei avvicinata. L’unica cosa negativa che merita di essere detta è che, anche in quel caso, non sarei stata me.

Se tu, caro/a mio/a lettore/lettrice, sei arrivato/a fin qui dopo aver letto tutto l’articolo, penso che necessiti di qualche spiegazione in merito a questo articolo. Avrai quasi sicuramente notato la data di questo scritto: 2017. Un po’ vecchiotto no? In realtà per me non lo è molto, lo sento sempre attuale, come se non potessi farne a meno in qualunque periodo della mia vita, come se fossi costretta a ricordare. Forse ti sarai anche reso/a conto che c’è qualche errore grammaticale: nella maggior parte di casi, seconde persone singolari sostituite con la prima. C’è una motivazione; di certo non sono diventata così distratta da un momento all’altro da non rendermi conto degli sbagli. Ho deciso di scambiare i soggetti perché, a volte, quella “te” era riferita proprio a me. Talvolta no, è vero: i soggetti più comuni erano una mia vecchia amica stretta, a cui ho dedicato un altro articolo (“Come un puzzle”), un ragazzo con cui ero in fissa parecchi anni fa, molti dei miei coetanei, dei miei amici di comitiva ma anche i miei genitori. Tuttavia, non bisogna etichettare ogni persona descritta con una determinata frase: non sarebbe corretto poiché ognuna di esse potrebbe essere chiamata in causa in qualunque momento. Per questa ragione, ho fatto sì che anche tu abbia potuto essere interpellato/a ritrovandoti magari in quel “te”. Mi scuso per quella che può sembrare una cantilena, una ripetizione fin troppo eccessiva ma quando ho pensato a queste frasi, erano proprio in questo modo che uscivano dalla mia testa e ho creduto fosse opportuno non cambiarle troppo nella trascrizione al computer. Spero vivamente che tu abbia apprezzato questo testo e, se ti va, se ne hai ancora le forze, puoi lasciarmi un pensiero riguardante tale articolo. Ti abbraccio forse, a presto.

THE MESS

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8 risposte a "Se io fossi stata te"

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  1. Meraviglioso ed emozionante! Mi sembra in tutto e per tutto la mia storia di vita…incredibile! Ho rivisto la mia vita scorrere come un film nella mia mente,è esattamente tutto ciò che penso,molto molto simile a me,mi sono commossa. Mi da un coraggio enorme leggere queste parole,mi sento più serena e sollevata su molti aspetti ora. Grazie mille per condividere queste meravigliose parole! 😊🙏

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    1. Sto arrossendo un sacco a causa delle tue parole ma va benissimo così, anzi: non vorrei di meglio. Ecco, ti ho dato un buon consiglio allora sapendo che eri interessata a questo tipo di temi. Grazie mille a te per tutto quanto, sappi che, anche se non ti conosco, credo in te e nei miglioramenti che ci possono essere nella tua vita!

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  2. Hey, ciao! Questo è il primo articolo che leggo. Già l’interfaccia del blog e le vostre presentazioni mi avevano già molto attirata, ma ora sono davvero felice di essere qui. Ti ringrazio davvero tanto per queste parole. Mi rendo conto di quanto non sia affatto, affatto, facile esporsi così tanto. In realtà, non è facile neanche cercare di mettere in ordine la propria vita e i propri pensieri per trasformarli in queste parole e permetterle di uscire. Ricordo, un tempo anch’io scrivevo esattamente in questo modo, e ricordo che da un lato se ne volevano restare nascoste, dall’altro esiste una specie di pulsione a farle uscire, a condividerle, per far star meglio sè e chissà, magari qualcun altro.

    E allora scrivere tali parole non assomiglia ad un flusso, non è una piacevole passeggiata nella prorpria mente, ma le si costringe, ad un certo punto, a farle uscire fuori. Perchè lì non possono piu’ stare.

    Ti ringrazio per esserti esposta così tanto!

    E’ incredibile, sono risuonate molto con me.

    Molte di queste cose mi son davvero successe.

    Son proprio le cose che mi son detta e mi son dovute dire.

    E’ stato bello rileggerle in te.

    Comunque, dopo averti ringraziata, mi và di lasciare una mia considerazione, che mi è saltata alla mente quasi fin da subito:
    è vero, ci sono state e ci sono momenti in cui mi dico: ” se io fossi stata te”.

    Ma, poi, mi dico anche : “è stato.”
    Questa ‘è la verità.

    Se io fossi stata te avrei agito diversamente, o non avrei agito, molto del tuo passato ti ha ferita e ti ha fatto stare male, ti ha causato molto dolore.

    Ma è comunque stato.

    Tu sei stata.
    Quindi non ti resta che perdonarti.

    Grazie mille ancora, è bello sapere che non si è soli.
    Ci incontreremo al prossimo articolo! ❤

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    1. Ciao! Mi ha emozionato molto leggere le tue parole. Sono felice che il nostro blog ti abbia attirato in particolar modo già dalle presentazioni. Inoltre, come penso tu abbia capito, questo è l’articolo a cui sono maggiormente legata: non che agli altri io non lo sia ma in questo mi ci sono completamente immersa, senza tralasciare nessuna spiegazione, nessun pensiero. Ho lasciato che fossero i miei sentimenti a parlare, senza correggerne la forma, senza modificarli.
      Sono entusiasta che tu ti ci sia ritrovata e, tra l’altro, in parte mi dispiace che sia accaduto poiché dire che comprendi gli episodi narrati equivale a dire che purtroppo ne hai vissuti alcuni.
      Grazie davvero tantissimo per i complimenti e per avermi paragonato la mia scrittura alla tua, il che non può che farmi piacere.
      Quanto al perdonarmi, man mano lo sto facendo. A volte ricasco nel dolore, altre volte sono più forte e riesco ad affrontare il tutto a testa alta. Tuttavia, mi va bene così. Se nella vita non avessi provato tanta sofferenza, ora non potrei dire di aver vissuto davvero. Certo, la vita dev’essere costituita da emozioni positive per non renderla troppo pesante ma anche le emozioni negative servono, eccome se servono.
      Grazie per avermi fatto compagnia e spero tu possa leggere altri miei articoli (come mi hai anticipato) in modo da poter comprendere a pieno il mio stato d’animo.

      Buona lettura e buona giornata.
      Un bacione, Claudia 😉

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      1. Sono molto felice che le mie parole ti abbiano emozionata ❤

        Sorprendente il modo in cui si trasmettono le nostre emozioni e cambiano la nostra giornata, eh?

        Diciamo che specialmente nel passato mi ritrovata immersa in questo modo di scrivere, appunto per la grande densità che lo caratterizza.
        Ora, solo di tanto in tanto.
        Anche se dovessi parlare anch'io a me stessa probabilmente ne uscirebbero parole simili.

        Si coglie appieno la profondità e lo sforzo, è un viaggio sempre più introspettivo.

        Ti ringrazio per aver provato compassione per le cose in cui ti rispecchio.
        Come ho letto in un tuo altro articolo, è proprio vero che non siamo soli, anche se a volte lo dimentichiamo, forse senza farlo apposta.

        I complimenti sono davvero sentiti c:

        E si', "il riazlarsi a testa alta" la trovo un'ottima espressione! Non per l'espressione in sè, ma per tutto il coraggio e la consapevolezza di sè che ci vuole nel saper riconoscere la propria forza anche in mezzo ad un periodo così buio da confonderci.

        Spero di trovare quotidianamente il tempo per leggere tutti gli articoli del Blog.

        Grazie ancora Claudia! ❤
        Mich

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        1. Che tenera che sei! La pensi anche come me, parlando di emozioni.
          Sono fiera di essere riuscita a trasmetterti anche lo sforzo nel riportare su carta i miei pensieri: non credevo che sarebbe stato percepito da qualcuno così facilmente.

          La forza la possiede ognuno di noi: dobbiamo solo capire dove risiede e tirarla fuori per esporla come si deve.
          In un periodo così buio, spero che tu riesca a trovare qualche appiglio che ti faccia stare bene, te lo auguro con tutto il cuore.

          Ti ringrazio ancora e torna pure quando vuoi, ti aspetto a braccia aperte 😉

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